Effetto esposizione:
Si tratta di un fenomeno evidenziato dallo psicologo Robert Zajonc in un esperimento che risale al 1968. Zajonc mostrò a cinque gruppi di volontari dei cartoncini su cui erano impresse delle parole turche a loro ignote. E mentre ai volontari del primo gruppo la parola dal significato sconosciuto veniva mostrata soltanto una volta, a quelli del secondo gruppo veniva mostrata 2 volte, a quelli del terzo 3 e così via.
Il risultato fu che coloro che avevano visto la parola quattro o cinque volte erano indotti a pensare che essa designasse un concetto, un oggetto o una situazione positiva o comunque di qualche interesse. […]
Come spiegare questo effetto? Tutti noi, seppure in misura diversa, tendiamo ad abituarci agli oggetti che vediamo spesso. A casa, nell’intimità, là dove incontriamo in modo regolare e rassicurante degli elementi familiari ci sentiamo a nostro agio. Allo stesso modo finiamo per trovare accettabili (o anche gradevoli) quegli elementi nuovi che, esposizione dopo esposizione, ci diventano familiari. L’effetto è potente. Entrano nella sfera intima delle persone.
A. Oliviero Ferraris, “Media e Politica”
Un servizio fotografico per Tom Ford comparso su Vogue.
Sono bambine di sei / sette anni. Si è notato?
Più si guarda, più sembra normale.
Potenza della mente, e deleterio per la sua forza nella pubblicità, ciao fa.
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An fascinating dialogue is value comment. I believe that it is best to write more on this matter, it might not be a taboo topic but generally individuals are not sufficient to talk on such topics. To the next. Cheers ecgccfdecafd
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