Il pettegolezzo ha una fama abbastanza cattiva ma forse non del tutto meritata. Ma com’è possibile, dirà qualcuno, che ci sia qualcosa di buono nello sparlare di amici e conoscenti, per di più alle loro spalle? E’ vero che certi pettegolezzi nascono dalla meschinità o dall’invidia, ma ciò non basta a screditare in generale un’attività che ha spesso una connotazione morale positiva.
Una persona maligna farà pettegolezzi maligni, una persona spiritosa farà pettegolezzi spiritosi, una persona cauta farà pettegolezzi cauti. Ci sono molti tipi di pettegolezzo e nessuno di questi è necessariamente cattivo o ostile.
Non dobbiamo confondere il pettegolezzo con la calunnia o la maldicenza. Dire che Gianni è un violento significa formulare un giudizio morale, fondato o infondato che sia, non è fare pettegolezzo. Affermare che Gianni è un truffatore, se questo non è vero, non è un pettegolezzo, ma una calunnia. La calunnia e sua sorella minore, la maldicenza, producono mere menzogne, mentre il pettegolezzo ha un certo rispetto per la verità. Esso aspira a stabilire come siano andate realmente le cose, cita quando possibili le fonti, cerca riscontri indipendenti, lascia margini di dubbio.
Il pettegolezzo si propone non di denigrare il suo oggetto ma di svelarne la vera identità morale. Esso muove dal desiderio di sapere e dal bisogno di valutare, di immaginare, anche di recitare una parte in una commedia. Di qui nasce il rapporto paradossale con la verità, che viene rispettata e nello stesso tempo tradita.
Lo spunto della storia è spesso vero, ma viene trasfigurato da un lussureggiante fiorire di interpretazioni. E’ vero, come dice Garboli, che “i pettegolezzi dicono quasi sempre la verità sulle cose che accadono, ma le cose non accadono quasi mai come i pettegolezzi le raccontano“.
[…] Il problema a cui il pettegolezzo vuol dare risposta è dunque molto concreto: poichè la rappresentazione pubblica di una persona vincola gli altri a considerarla in un dato modo, gli altri vogliono sapere se le richieste che la persona fa di essere trattata in quel modo siano giustificate. “Quando un individuo si presenta, in modo esplicito o implicito, come una persona di un certo tipo, egli fa agli altri una richiesta di tipo morale, obbligandoli a trattarlo nel modo in cui una persona di quel tipo ha diritto di essere trattata” (Goffman).
Giuseppe Mantovani, L’Elefante Invisibile
Il pettegolezzo è una narrazione drammatica che vuole fare scalpore, è un’operetta teatrale! Ci vuole del genio per saper creare un’ottimo gossip! Inoltre serve empatia, capacità di riconoscere i dettagli, conoscenza delle norme implicite, fiducia nell’ascoltatore. Dice molto di chi lo fa, più che del soggetto che è giudicato: quale valore sta sostenendo come rilevante? E’ la quintessenza dell’intelligenza sociale.
Inoltre il gossip opera una sorta di manutenzione morale del gruppo poichè narra di possibili scostamenti delle condotte delle persone rispetto alla loro immagine pubblica: più la posizione è di rilievo, più la condotta deve essere vicina alle aspettative della comunità di appartenza. Le figure religiose e politiche sono monitorate dal gruppo. Un patto di coppia, come il matrimonio, è un patto sociale proprio perchè vuole approfittarsi della forze del gruppo per il suo mantenimento nel tempo: chi sparla sostiene!
Il pettegolezzo non solo valuta la persona, ma valuta il senso di scostamento in rapporto alla morale del gruppo per portare possibili aggiornamenti. Il gossip può e deve modificare l’etica, la rende più umana, più possibilista, più vicina ai tempi che corrono.
Chi si scosta dalla norma è debole o coraggioso?
XoXo,
GossipGirl
Esimia dottoressa,
ho inserito il suo sito tra i migliori portali che parlano di sesso. Mi rendo conto che non è un grande riconoscimento, ma l’ ho trovato interessante, avendo io stesso un blog che parla di rapporti non canonici, come il bdsm.
La ringrazio dell’ attenzione, nel caso in cui dovessero esserci problemi mi contatti.
"Mi piace""Mi piace"
Ho letto il blog, ringrazio per la fiducia e la stima!
"Mi piace""Mi piace"