Ho avuto la fortunata possibilità di pubblicare questo testo lineare e esaustivo sulle MGF, un argomento forte, ma quanto mai attuale. Le bambine mutilate spesso di provenienza africana, ora sono tra di noi, coinvolte dai grandi flussi migratori. Sono donne e si confrontano quotidianamente con il sistema sanitario italiano. Per capire di più il loro contesto culturale di rifermento, pubblico questo capitolo:
Con il termine MGF si intendono le Mutilazioni Genitali Femminili e si fa riferimento a tutte le forme di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali non terapeutiche.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato diverse tipologie di modificazioni/mutilazioni sulla base dell’intervento più o meno invasivo eseguito sui genitali e alla modalità di esecuzione della pratica:1 TIPO: CIRCONCISIONE (SUNNA): resezione del prepuzio clitorideo e asportazione parziale o totale del clitoride (clitoridectomia);
2 TIPO: ESCISSIONE: resezione del prepuzio e della clitoride insieme alla rimozione parziale o totale delle piccole labbra;
3 TIPO: INFIBULAZIONE (CIRCONCISIONE FARAONICA): forma di mutilazione più invasiva tipica dei paesi del Corno d’Africa che consiste nell’escissione parziale o totale delle grandi labbra e nella successiva cucitura dell’apertura vaginale, ridotta alla dimensione di un chicco di riso, per la fuoriuscita dei liquidi fisiologici.
4 TIPO: varie pratiche di manipolazione degli organi genitali. Non si tratta solo di pratiche escissorie e di resezione, ma anche di allungamento del clitoride e delle labbra. Fanno parte di questa tipologia di pratiche anche l’introduzione di sostanze corrosive oppure di erbe con lo scopo di restringere la vagina.Le Mutilazioni Genitali Femminili sono una pratica tradizionale di alcuni gruppi etnici africani, soprattutto nelle zone dell’Africa Subsahariana (28 paesi), ma non solo. Vengono praticate anche in Medio Oriente (Iran, Iraq, Yemen, Oman, Arabia Saudita, Israele). Tracce di MGF si rinvengono anche in alcuni paesi asiatici come l’Indonesia, la Malesia o in alcune regioni dell’India.
Soprattutto relativamente ai Paesi del Corno d’Africa, le bambine vengono sottoposte a tale procedura durante l’infanzia, prima della pubertà.
Il rito ha la valenza di un passaggio verso una nuova condizione d’essere e verso una nuova accettazione della persona da parte della società, con l’aquisizione di un nuovo status: “Le MGF costituiscono una norma sociale che riposa su accordi informali ed impliciti, consacrati dall’autorevolezza dell’antichità della tradizione, la cui legittimità risiede nella memoria ancestrale. Ciò che conferisce autorità a questa norma è, in effetti, la sua ripetizione. Non è dettata da un dio nè da una legge scritta. Il suo rispetto è garantito dalle credenze che la circondano: la bambina “non circoncisa” non diventa una vera donna, resterà preda dei suoi impulsi sessuali come accade negli animali, nessuno la vorrà sposare…”
La bambina intatta viene infatti denominata “Bikaloro“, termine dalla valenza negativa indicante una donna disinibita e di facili costumi.
La pratica viene solitamente eseguita dalle donne anziane ed autorevoli del villaggio, con rudimentali strumenti e condizioni igieniche precarie.L’OMS stima che sono dai 100 ai 140 milioni le donne nel mondo sottoposte a MGF e che le bambine sottoposte a tali pratiche sono, ogni anno, circa 3 milioni.
Le origini della pratica non sono chiare, anche se si fa risalire al tempo dell’antico Egitto (da cui l’accezione faraonica). Non vi sarebbe nessun collegamento invece tra la religione islamica e tale rito di passaggio.Le MGF sono molto probabilmente una modalità attuata per limitare il desiderio sessuale femminile e per preservare la verginità della ragazza fino al matrimonio e successivamente per assicurare la fedeltà della moglie.
Le sequele derivanti dalla pratica, soprattutto da quella del terzo tipo, l’infibulazione, sono molteplici e non riguardano solo la sfera sessuale ma risultano molto invasive per la salute della donna: dalla ritenzione urinaria e i problemi durante le mestruazioni, la gravidanza ed il parto, a emorraggie interne ed infezioni, tetano che possono portare anche alla morte della donna.
S. Gazzea (che ringrazio per il prezioso materiale!) in “Vincere l’infibulazione si può” della prof.ssa P. Grassivaro.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha da poco approvato una risoluzione contro le Mutilazioni Genitali Femminili. Ecco qui il comunicato pubblicato da Amnesty International. La sezione irlandese di AI ha prodotto questo video significativo, date un occhio.
Oggi, 6 febbraio, è la Giornata Mondiale contro le Infibulazioni.
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Non è il modo giusto di vincere le tentazioni-pulsioni, perché alla fine questo è il motivo se non ho capito male…!
Shalom
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Ciao Framisto, sai, a volte la tradizione perde addirittura il senso iniziale, diventa semplicemente un mero ripetersi, acquisisce un senso a sè.
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