Gender: il serpente e la mela. La fame della verità.

Serpeggia.

Comincia con giochi da maschio e giochi da femmina. Colori da maschio e da femmina.
Come fosse un serpente incantatore, che ti fa volere quello che lui vuole.
Ti fa scegliere quello che lui, strisciando, ultimo degli animali, ha proposto a te: la maglia della tua squadra preferita o gli ombretti serie limitata.

E tu alla fine cogli la mela. E la offri, assumendoti la responsabilità di essere stato tu.

Finisci col credere che da sempre eri tu a volerlo, un tuo latente desiderio inespresso.
Sei tu in fondo che lo hai sempre voluto.

Solo che un giorno, ti guardi e scopri la tua nudità. Scopri che qualcosa serpeggiava, ha definito cosa eri tu. Ed adesso, che hai occhi nuovi, chi sei?
Giovedì ho condotto la serata sulla costruzione delle identità sessuali per il percorso L’Amore ViGiova assieme alla collega Stefania.

Il progetto nasce da una tavola dei lavori ricca di personalità differenti (e discussioni frequenti), ma abbiamo voluto parlare della costruzione delle identità personali, che ognuno di noi affronta continuamente nella propria vita.
Proprio questa lotta, che mai sembra avere fine, ci accompagna, facendoci percepire sempre lacunosi nella definizione di noi stessi. “Siamo in cammino” sembra essere l’unica risposta possibile. A volte può risultare difficile perchè è faticoso rivalutare chi siamo alla luce delle situazioni che ci mettono nella condizione di dover scegliere. E’ come se nella nostra testa spesso comparisse la domanda:

“…ma se io fossi me, cosa farei in questa situazione?”.

Ridicolo, ma reale.

 

Cercavo il materiale adeguato alla serata finchè non sono inciampata in una presentazione degli studenti per il corso di Psicologia delle Influenze Sociali della prof.ssa Volpato.
Avete presente quando fate una cosa per l’università e pensate “tanto poi non la vedrà più nessuno!”. Beh… no.

Non solo l’ho vista, ma mi è anche piaciuta! Al di là della prima analisi statistica, forse un po’ tecnica, guardate dalla slide 19 in poi. Gli studenti Belloni, Busdon, Carradori, Cesati e Redaelli hanno analizzato le pubblicità Rai2 di ogni sera per una settimana e hanno analizzato cosa vediamo. Guardate come vengono utilizzate le attrici donne per vendere le auto.

 

Eppure…

 

Mi chiedo cosa pensino gli uomini del loro obbligo sociale di conoscere tutte le caratteristiche delle auto. Possono decisamente infischiarsene ed andare in bicicletta?
Ed ancora, possibile che gli uomini in cucina siano solo “grandi chef” o, in alternativa, “impediti totali”, capaci solo di promuovere i 4 Salti In Padella e di svenire con 37,2 linee di febbre?! Anche l’uomo non ha diritto di altre immagini più normalizzanti a cui fare riferimento?

Gli studi sui generi si occupano di questo genere di cose.

Questo è ciò che serpeggia, riusciamo a guardarlo con occhi critici? Con occhi che ci permettano di capire quali sono le spinte che ci giungono dall’esterno e quali invece vogliamo assecondare dall’interno?

Vorrei un mondo di individui consci, “nudi”, nel quale ognuno è fedele a se stesso.

Vorrei un mondo di persone consapevoli che le mele sono state loro offerte, ma mai avrebbero pensato di mangiarle prima di quel momento.
Vorrei un mondo di persone che sappiano cogliere la propria responsabilità di aver comunque colto quella mela, ed averla riproposta, a volte in maniera ossessiva, a chi sta loro attorno. Ai figli, agli amici, ai propri animati.

Cosa stai offrendo agli affamati?

 

Ma se tu fossi in te, ed ora che hai aperto gli occhi sullo strisciante modellamento dei generi maschile e femminile lo sei, cosa offriresti come modello alle persone che ti stanno vicino?

5 pensieri su “Gender: il serpente e la mela. La fame della verità.

  1. Che maschile e femminile siano diversi è una cosa evidente. Modi diversi di affrontare la vita, interessi diversi, priorità diverse… Ma anche nel mondo maschile (come in quello femminile) la variabilità degli esempi in cui si manifesta questa specifica appartenenza di genere è così grande da far pensare quasi che non appartengano alla stessa categoria. Personalmente ci sono contesti o situazioni in cui mi sento più affine al mondo femminile che non a quello maschile. Eppure sono un maschio e mi sento tale. Mi sta bene esserlo e apprezzo anche la diversità del mondo femminile perchè ne colgo il valore… una sorta di reciprocità con il maschile. Non sarà un caso se nella bibbia quando si parla della creazione dell’uomo si dice qualcosa del tipo “… e Dio fece l’Uomo… maschio e femmina li creò” come dire che nessuno dei due ha in sè il principio completo di “essere umano” ma lo detengono insieme, ciascuno con il suo specifico, ciascuno in una particolare versione.
    Tuttavia penso che nella quotidianità abbiamo bisogno di agire, fare scelte, magari pure velocemente. In quest’ottica è molto utile servirsi degli stereotipi (anche di genere)… SI insomma quello che ti fa pensare che se vai a trovare una donna e le porti un fiore è probabile che le farà piacere. Forse farebbe piacere anche ad un uomo ma statisticamente è meno probabile.
    Credo comunque che usare gli stereotipi sia molto utile per la vita pratica a patto di ricordarsi che si tratta di approssimazioni che danno indirizzi di massima, probabili ma da prendere con le pinze, idee che sono bel lungi dall’esaurire ciò che ogni persona (maschio o femmina) è.

    "Mi piace"

  2. Lupo Bianco. La Donna di oggi è vista come un oggetto e non come una donna col la sua personalità e bellezza. L uomo lo stesso il successo, la fama, il vestito firmato, il bel machinone
    E gli altri uomini e donne chi si è visto si è visto
    La stupidità umana è sempre in aumento anche la pazzia

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...