Tempo d’estate, tempo di grandi classici del cinema e della tv!
Ho trovato su YouTube tutto il film Gaslight del 44 che fece vincere l’Oscar ad Ingrid Bergman. Un noir che venne tradotto in italiano col titolo Angoscia, un thriller che ha segnato la nostra cultura occidentale tanto da permettere la formazione dell’espressione comune gaslighting.
Il film narra di un efferato assassino che compie piccole manipolazioni ambientali quotidiane (ad esempio abbassare le luci a gas, da cui il titolo dell’opera) col fine di far credere alla propria moglie di essere pazza. Infatti nel momento in cui la moglie nota questi cambiamenti lui la fa dubitare di se stessa insistendo sulle cattive percezioni di lei.
“Lei ha paura di diventare pazza” dice il poliziotto che sta risolvendo il caso.
Ad un convegno dello scorso anno, un collega ed amico, il dottor Giovanni Piccolo, portò l’argomento gaslighting alla luce della platea.
Il Gaslighting è una forma di violenza psicologica che si compie soprattutto all’interno delle relazioni di coppia nella quale false informazioni sono presentate alla vittima con l’intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione. Si esprime in diverse modalità, dalle più blande alle più gravi.
Si tratta di un’assuefazione lenta, progressiva, nella quale ogni elemento sembra insidacabilmente portare all’assunzione di colpe e responsabilità da parte della vittima.
La chiave di volta di questa tecnica di violenza è il creare un etichettamento alternativo della realtà: una percezione reale viene giustificata in modo irreale, creando disorientamento.
Ora, al di là dei blabla tecnicismi della spirale di pressione psicologica che hanno sicuramente importanza e rilevanza ma basta googliate un po’ e trovate tutto, sveliamo ineditamente la ragione per la quale un film del 44 è diventato un caposaldo della psicologia.
E’ colpa sua, al solito:
Angela Lansbury, meglio come conosciuta come la scrittrice Jessica Fletcher, la Signora in Giallo. Compì 18 anni durante le riprese di Gaslight nel quale recitava la sua prima parte importate. Ma che poi, lo notate il sinistro uccello morto sul cappello? Presagio.
Avevamo dubbi? Se c’è un assassinio è chiaro che c’è lei.
Vi sembra ancora una sveglia signora che capitava al posto giusto al momento giusto? Naaa. Intorno a lei più omicidi che neanche i messicani dei cartelli della droga. Lasciatemi dire la verità: siete stati condotti in errore, si tratta del primo caso di serie tv nella quale il gaslighting veniva praticato… sullo spettatore! Ggggeni.
Per anni abbiamo creduto stesse dalla parte del bene, risolvesse i casi più complessi… invece no!
Svegliatevi fuori!!! Siamo stati tutte vittime delle sue manipolazioni mentali!
E’ lei l’assassina!
Ed ora la news di questi giorni: ad un passo dai 92 anni Angela vorrebbe recitare in un’ultima puntata speciale de La Signora in Giallo, lo ha confidato ieri al Sunday Post. Sempre sul pezzo, la vecchietta! E non dite che non vi avevo avvertiti!
Imparate a riconoscere le sue mosse con cui ci ha ingannati per tutte le estati della nostra giovinezza: 264 episodi!
L’articolo su Il Corriere. Jessica, ti aspettiamo con impazienza! Stavolta non ci freghi!