SEX PILLS – Sessuologia Taoista

Nella Sessuologia Taoista, l’uomo ha l’orgasmo senza eiaculare, ma piuttosto “iniacula”. Premendo un punto dell’agopuntura dislocato a metà tra l’ano e lo scroto, l’eiaculazione può essere convertita in un orgasmo migliore e il seme viene rimesso in circolo dalla prostata colma e riassorbito nel sangue. Questo punto è conosciuto come il punto Jen-Mo (Concezione Mediana) dell’agopuntura.

Premendolo con un dito, si sente come se ci fosse una piccola rientranza o un buco.

Quando il punto Jen-Mo viene premuto subito prima di una eiaculazione, l’energia risale nel corpo attraverso i meridiani che hanno origine in quel punto, invece che fuoriuscire dal corpo, come fa invece nella normale eiaculazione.
In questo modo, l’uomo sente ugualmente le sensazioni piacevoli di quando ci sono le contrazioni della prostata e ugualmente sperimenta un orgasmo. Continua poi a tenere premuto quel punto fino a quando l’orgasmo, o “iniaculazione”, non si è completato.

S. Chang – “Il Tao del Sesso – Il Libro della Saggezza Infinita”

Ogni cultura possiede delle conoscenze specifiche di anatomia e fisiologia umana e le utilizza in maniera tradizionale. Pensandoci bene anche il nostro ambiente ci informa di alcune tecniche sessuali, ma ne cela altre.
C’è ancora molto da scoprire sulla sessualità! Spero di averti incuriosito!

5 pensieri su “SEX PILLS – Sessuologia Taoista

  1. SUPERCAZZOLA AD UN’AMICA CATTOLICA

    Cara Costanza,
    avrei voluto scrivere cara amica cattolica, ma perché dovresti essere definita dal tuo credo religioso? Io non mi definisco mai pagana, e mi offenderei se qualcuno lo considerasse il mio tratto distintivo. Quindi non vorrei offenderti, chiamandoti credente. Tanto meno userò la parola cattolica, che vuol dire universale, e mi sembra un modo un po’ disonesto di definirsi, come se gli altri lo fossero di meno. Quanto ad altri sinonimi più all’antica, apprezzo il coraggio di alcuni, per esempio di quelli di Micromega, nell’usarli, ma tu sai quanto ti voglio bene, e quanto rispetto la tua sensibilità, quindi li censurerò.
    Comunque, dicevamo, cara Costanza, e fin qui ci siamo. Perché tu davvero mi sei cara. Capisco che tu abbia sofferto per arrivare a definirti cattolica. Capisco la sofferenza che hai letto negli occhi dei tuoi, e a volte nella curiosità o nel disprezzo di alcune persone. Ma chi di noi non ha sofferto per diventare grande? Per scegliere cosa tenere di quello che aveva ricevuto e cosa buttare via? Per fare i conti con gli errori e le mancanze degli altri? Per la non accettazione, per le cattiverie, gli sgarbi, il cinismo, le falsità? Credi di essere stata sola, ad avere avuto questi privilegi?
    L’essere umano è una cosa complicatissima, è un mistero, noi siamo un mistero a noi stessi, ed è una pia illusione piallare asperità e oscurità degli uomini, illuminarne lati oscuri, imbrigliarne imprevisti a colpi di legge.
    Ti chiedo scusa se a volte ti sei sentita giudicata da me, è qualcosa di cui dovrò rendere conto, ma d’altra parte sappi che io giudico spesso, e non solo te. Devo correggermi, e non lo farò perché l’Italia è uno Stato laico, ma perché ci sto lavorando.
    A questo punto però vorrei che anche tu fossi onesta con me. Perché credi che ci sia bisogno di una legge contro la cattofobia? L’Italia è oggettivamente uno dei paesi più tolleranti al mondo. Quello che fai in confessionale non è reato – e ci mancherebbe. Alla coppietta cattolica che voleva sposarsi civilmente in comune è stata data voce in tutti i TG ed i talk-show nazionali, è stata guardata da nonnette e bambini. In ogni fiction e in ogni film c’è sempre il prete buono e compassionevole che risolve le magagne del paesello di campagna, contro quegli intrallazzoni dei politici locali e quei mangiapane a tradimento dei sindaci. Se vuoi pregare basta farlo in casa, che bisogno c’è di luoghi adibiti ad uopo ed esentasse? Se facessi una processione per strada e venissi vilipesa ed insultata per il tuo credo, e grazie al cielo non ti è mai successo, gli aggressori verrebbero puniti, qualunque sia il motivo che li muove. Qualunque fosse la discriminazione, la violenza, l’offesa alla tua dignità, il nostro codice già ti fornisce abbondanti strumenti di difesa (con in più la già esistente aggravante per motivi abietti) .
    Sai bene, te l’ho raccontato, che a scuola, lo posso testimoniare da ex-alunna ed amica di professori e professoresse, si fanno delle vere e proprie catechesi contro le discriminazioni, per la diffusione della religione cattolica coi soldi pagati anche dai contribuenti non cattolici. Le vogliono i ministeri per le pari opportunità e quello per l’educazione.
    Mi resta ancora da capire in cosa tu venga discriminata. Io, come anche molti pensatori dentro e fuori il paganesimo, rifiuto la morale cattolica, e in questo caso sono io, o meglio, gli alunni dei miei amici professori e professoresse, che vengono discriminati.
    Non capisco davvero a cosa serva questa legge, cosa davvero ti manca.
    Ho una paura. Tra i tanti rischi che comporta l’affermazione della morale cattolica, e sono davvero tanti, ma non riguardano te, Costanza, ce ne è uno che mi sta particolarmente a cuore. Non vorrei che un giorno io potessi essere fuori legge se mi trovassi a dire che i bambini hanno bisogno di un’educazione laica e religiosamente neutra. Non vorrei che questa legge fosse propedeutica ad un finanziamento pubblico diretto del credo religioso, oltre al meccanismo già rodato dell’Otto per Mille.
    Questo no, non puoi chiedermelo. Puoi anzi devi pretendere rispetto, tutela, astensione dal giudizio. Ma non puoi pretendere che neghiamo la realtà, e cioè che non difendiamo gli alunni da questo rischio: essere cresciuti in seno ad una famiglia cattolica, essere privati del confronto con tutti gli altri credi religiosi o pensieri non-religiosi, non sono orientamenti culturali, né caratteristiche accessorie, ma i cardini profondissimi della struttura dell’essere umano. Tutti noi ci siamo formati in parte somigliando in parte negando l’eventuale credenza d’un genitore, e confrontandoci con l’eventuale non-credenza dell’altro genitore, come pietre di paragone. Tutti noi abbiamo ricevuto accudimento fisico ed educazione intellettuale. Tutti noi, infine, veniamo da un incontro casuale di atomi e molecole, e questo nessuna legge potrà mai cancellarlo.
    Io non giudico neanche il tuo desiderio di parlare a nome della laicità, ma purtroppo la laicità non è a targhe alterne, e una legge di un paese civile deve necessariamente tutelare essa per prima, la parte prevalente.
    Se tu vorrai l’insegnamento della religione cattolica a scuola dovrai aggirare l’ostacolo, chiedendo la collaborazione della scuola laica, e sappiamo cosa questo possa concretamente significare: alunni che dovranno uscire di classe durante l’ora di religione, oppure alunni che utilizzeranno l’ora di religione solo per fare le aste al Fantacalcio (perché i preti non protestano contro questa massima forma di costrizione?). Oppure ancora dovranno svolgere l’ora alternativa grattandosi i pollici a causa della mancanza di strumenti didattici per far sì che l’ora alternativa sia veramente alternativa, ma io non credo affatto, come Obama, che school is school, e credo che un bambino a cui venga tolto il confronto con gli altri credi e non-credi religiosi non potrà crescere bene.
    Se la legge venisse approvata, queste cose non le potremo più dire? Questo sarà discriminarti? Se così fosse la legge sarebbe inapplicabile, perché se il problema delle carceri è il sovraffollamento, tante persone di buon senso dovrebbero essere pronte a sfidare la legge.
    Di certo tra gli altri lo saremo noi pagani e pagane. Se proclamare la Verità della Madre Luna diventerà fuori legge, non si troverà un milione di pagani pronti a leggerlo in pubblico? Se non un milione, centomila? Se non centomila, diecimila? E dove ci metteranno?

    Artemide B.

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  2. PS: dato che anch’io sono un’ “invertita”, che ho visto che hai pubblicato un paio di commenti sul suo blog della Miriano e che condividiamo una curiosità intellettuale per tutte le sfaccettature dell’erotismo, mi sono divertita a pubblicare una lettera “uguale e ribaltata di significato” alla Miriano stessa 😉

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