ANORGASMIA

ANORGASMIA o, più tecnicamente, Disturbo dell’Orgasmo è una disfunzione sessuale caratterizzata dal forte ritardo o assenza dell’orgasmo in quasi tutti i rapporti anche se la fase di eccitazione sessuale era andata benone e ci si stava divertendo, ma poi rimane solo… disagio e frustrazione.
Può essere sempre presente oppure essere apparsa negli anni, può accadere in tutte le situazioni oppure no: ad esempio se ci si masturba in solitudine non v’è incertezza, ma quando c’è un partner la questione cambia.
Ne soffre clinicamente il 10/15% delle donne e il 24% raggiunge raramente l’orgasmo (1 su 4). Il problema dal punto di vista sessuologico è che si richiede un sufficiente “rilassamento” per accogliere la stimolazione sessuale e una sufficiente “tensione” per esplodere in un orgasmo… e si tratta di un equilibrio fisico e mentale personalissimo, da esplorare e comprendere! Perché gli orgasmi sono come gli starnuti, non puoi comandarli. Ma puoi creare situazioni nelle quali diventano più probabili, quindi serve anche una buona complicità. Attenzione però: non per tutti è un problema non raggiungere l’orgasmo, ad alcune persone non interessa particolarmente ma trovano molta piacevolezza e soddisfazione dal contatto dei corpi eccitati e amati. Stiamo attenti a non pensare che un “giusto” rapporto erotico sia quello che ha un traguardo, una fine che è un fine.

Il disturbo dell’orgasmo maschile si chiama Eiaculazione Ritardata, sì: esiste. Ma viene portato come problema in studio clinico soprattutto quando la coppia cerca un figlio.

In questo articolo troverete una spiegazione più tecnica:
https://studiozanellato.com/clinica-formazione-materiale/centro-sessuologia-clinica/disturbi-dellorgasmo/

Orgasmo: quale scopo?

Sul web c’è tutto.
Per quanto si sia già scritto molto dell’orgasmo sento che ancora c’è la necessità di aggiungere alcune informazioni e riflessioni.

La prima motivazione che mi spinge a scrivere è l’essere riuscita ad accedere ad una montagna di domande raccolte negli scorsi giorni su Instagram da MySecretCase. Le stories dell’azienda sono state sommerse da dubbi e perplessità delle ragazze online e questo dimostra che è necessario che se ne parli. Sono ancora tante le incertezze e le informazioni confuse. Inoltre l’argomento è delicato.

La seconda motivazione è legata all’attività clinica che svolgo: ho incontrato molte donne che mi hano parlato dei loro orgasmi. E anche dei loro non-orgasmi.
Avevano già letto tutto su internet, avevano raccolto montagne di informazioni. Ma le informazioni non erano assemblate tra loro: lo sguardo del professionista interpreta la domanda e coglie quali sono i dettagli che sono sfuggiti alle iternaute. Internet ha moltissime risposte, bisogna però saperle interpretare agli occhi saggi di chi conosce non solo il fenomeno, il dato, la ricerca, ma anche come questo si incastra in ciò che era precedentemente conosciuto.

Ecco quindi ciò che credo sia rilevante da sapere a proposito degli orgasmi femminili.

COS’E’ UN ORGASMO?

C’è solo un tipo di donna che fa questa domanda: ovvero chi non l’ha mai provato. Forse per poca esperienza (giovane età, casi della vita, scelte), forse per un’anorgasmia primaria (non aver mai raggiunto l’orgasmo nonostante diversi tentativi mirati: qui serve un colloquio clinico per capire la situazione!).

Per chi non lo ha ancora sperimentato è necessario focalizzarsi su un tema importante: l’orgasmo è come uno starnuto. Si tratta di un riflesso involontario causato da una reazione ad uno stimolo esterno. Un gruppo di ricercatori del Mit sostiene che lo starnuto è uno dei momenti di vita nei quali siamo più vicini alla morte (video). Il nostro corpo però, invece che liberare goccioline di saliva e muco, libera endorfine e ossitocina nel cervello a tal punto che la mente ripensa a quello che sta accadendo e dice “no, vabbè, ma che figata!” e si lascia andare come fosse una piccola morte (detta anche The Little Death).

Spiegone per gli uomini: si hanno piccole contrazioni ritmiche della zona genitale che possono essere accompagnate da sensazioni di spasmo (la schiena di innarca, i piedi si tendono, la pelle si arrossa) e sensazioni di abbandono e benessere (calore diffuso, spossatezza).

Intendo dire che il riflesso è involontario, ma la codifica è mentale.
L’orgasmo è più simile alle convulsioni che al piacere. E’ la testa che ci dice che si tratta di piacere! L’orgasmo inteso come estasi non accade nei genitali, accade nella testa.

COME FACCIO AD OTTENERE UN ORGASMO?

Come faresti con uno starnuto: non ci sono ricette assicurate, ci sono solo strategie che mediamente riescono a farti accedere più facilmente alla risposta incontrollabile che è l’orgasmo. Sai già che gli starnuti possono aumentare di probabilità se sei raffreddata, se annusi il pepe, se guardi il sole, se ti fanno il solletico alle narici (altre idee bizzare qui)… però ognuna di noi è differente ed ha accesso in maniera personale e particolare all’orgasmo.

Per l’orgasmo femminile abbiamo molte possibilità, come molte sono le possibili anatomie del femminile: possiamo solleticare il clitoride esterno/interno, possiamo insistere sul punto G all’interno della vagina, possiamo provare a giocare con i capezzoli, con l’ano, con le svariate zone erogene, con la sola fantasia… blablabla ma a proposito di questo trovi di tutto su internet. Googla. Fai quello che ti pare, ma non farti del male e cerca di non prendere malattie sessualmente trasmissibili.

Ogni orgasmo è di prima classe.
Se qualcuno vuole farti sentire sbagliata, c’è qualcosa di sbagliato.

Precisazione per gli uomini: le donne sentono molto il ciclo ormonale. Ci sono dei periodi nel mese nei quali hanno più desiderio, altri periodi in cui ehm… no.

QUAL E’ IL METODO MIGLIORE?

La donna è come una macchina: ha un freno a mano, un acceleratore e un freno a pedale per le frenate brusche. Altro che donne e motori.

Parliamo di acceleratore e di tutto ciò che preme in quella direzione: una buona salute fisica (anche del perineo), un contesto romantico e alcuni contenuti erotici.

La storia romantica serve: voglio intervistare personalmente le ragazze che dicono di provare piacere facendo sesso nel bagno della discoteca. Solo l’11% delle ragazze universitarie americane riferisce di raggiungere l’orgasmo la prima volta con un nuovo partner, mentre la percentuale sale al 67% per le studentesse la cui relazione dura da almeno 6 mesi.
Potrebbe essere che il “proibito” del bagno pubblico renda la cosa eccitante, ma credo possa compararsi con la scomodità della posizione.

C’è solo una tecnica erotica che funziona: la strada del desiderio. Se non c’è desiderio, se non c’è eccitazione, non c’è orgasmo. Nel divertente video a seguire la sessuologa Lorena Berdun spiega bene la dinamica con uno squisito accento madrileNo che evoca molto il mio Erasmus a Madrid ❤ . Guarda lo schema che disegna alla lavagna:

Il desiderio sessuale è una tensione che vuole essere risolta in uno o più picchi.

Non è naturale che una ragazza si stimoli per comprendere come è fatta la propria anatomia ed automaticamente giunga all’orgasmo. Anzi, sarebbe anche un po’ buffo. Potrebbe essere biologicamente possibile, ma non è questa la strada maestra. A volte capita addirittura che alcune donne stuprate raggiungano l’orgasmo ma questo non significa che a loro sia piaciuto, significa semplicemente che il corpo ha avuto una reazione automatica. E’ molto importante capire la differenza tra automatismo fisico e codifica mentale.

ORGASMO: QUALE SCOPO?

Eccoci tornate al titolo. In studio spesso chiedo “ma perchè?! Quale fine hai nella tua testa? A cosa ti serve?“.

Perchè vogliamo un orgasmo? Attenzione, perchè le risposte a questa domanda sono tutte molto valide. Una delle più probabili ragioni per le quali le coppie fanno sesso è perchè è un ansiolitico e antidepressivo: ovvero fa dormire meglio e attenua le brutte avventure della giornata.

Voglio che trovi la tua risposta. E, attenzione bene, la risposta “perchè è bello” non vale, è semplicemente tautologica. Non dice nulla di più della domanda.

Cosa desideri da un orgasmo?

Vuoi sentirti fusa, attraente, piena, rilassata, divertita, perversa, curiosa …? Quello è il tuo acceleratore. E’ quello che ti farà venire.

A questo proposito non mi spiego la frenesia di voler avere uno squirting a tutti i costi: è scomodo! Certamente siamo liete di non dover più subire il pregiudizio sociale delle piscialetto nel caso si abbia uno spruzzo dall’uretra, perchè è stato capito scientificamente che non era semplicemente incontinenza di pipì… ma a cosa sia dovuta questa moda indecifrabile di voler tutte acquisire l’abilità di essere scomode a letto proprio mi è oscuro! Non è vero che l’orgasmo è più intenso se squirti perchè l’orgasmo è nella testa.

E non è importante cosa hai nelle mutande se non hai un cervello a cui connetterlo!

DOMANDE VARIE SU ORGASMO E RAPPORTO SESSUALE PENETRATIVO VAGINALE…

Hanno una sola risposta: sono poche le donne che hanno un orgasmo perchè c’è qualcosa che le stantuffa in vagina. Quello è il modo maschile di raggiungere l’orgasmo.

Solo 1 donna su 3 raggiunge l’orgasmo finchè c’è una penetrazione vaginale. Finchè, non perchè.

COSA MI FRENA?

Preoccupazioni, stress, ansia, vergogna, tristezza, giudizio, senso di inadeguatezza. Queste possono essere causate anche e soprattutto dalla tua ricerca ossessiva di un orgasmo su Google.

Sono ricerche fuori di te e non dentro di te.

Il piacere è un processo che coinvolge molte parti della tua persona, non solamente uno stato.

Cerca di vedere in grande, non nello specifico. Non cercare il punto specifico che premuto darà l’effetto sperato. Non funziona così! Funziona solamente se ti prendi cura di te e del tuo corpo e crei condizioni di fiducia e desiderio attorno a te.

 

Per altre domande, sono qui!

Erotico, punto di vista femminile.

Non è facile trovare ciò che le donne ritengono essere del materiale erotico, da una googlata. Spesso ne discuto, qui in studio.
Ho visto molte ragazze che mi dicono che i video di youporn non dicono loro nulla. Oscenità poco interessanti, che non eccitano, che passano tra il disinteresse e il disgusto.
Alcune hanno letto 50 Sfumature di Grigio, apprezzano di più la storia, come fosse un grande ritorno degli Harmony che così andavano di moda anni fa, dall’edicolante. Ricordate la serie di libri passionali a basso costo? Esistono ancora, pubblicati incessantemente dal 1981, con centinaia di nuovi titoli ogni anno.
[NDR. Per un’incredibile fatalità che non posso non segnalarvi con tono divertito (!) proprio da domani sarà in vendita un romanzo che parla di una psicologa esperta di sessuologia che si ritrova a lavorare in una clinica per disfunzioni sessuali e deve apprendere velocemente, sulla sua pelle, tutte le dinamiche scottanti del sesso. Il suo partner è un collega figaccione che sta investigando la relazione tra materiale pornografico audio ed eccitazione femminile. Il libro si chiamerà Lezioni Fuori Orario e potete leggerne uno stralcio qui.]

Cos’è il fulcro del desiderio femminile?

La stessa domanda se la sta ponendo un’abile illustratrice (forse) francese che vi consiglio di tenere sott’occhio: Apollonia Saintclair. Sta pubblicando sotto pseudonimo le sue tavole erotiche in una collezione di tre libri. Una rassegna intitolata Ink Is My Blood.

Ho selezionato qui le più realiste e meno pornografiche, che possano stuzzicare la vostra attenzione ma non scandalizzare i cuori e le anime.

 

Sta raccogliendo molti consensi, la sua operazione di crowdfunding per la pubblicazione del secondo volume ha superato le aspettative. Rimangono 5 giorni a disposizione per sostenere la stampa del libro con 130 tavole erotiche, un po’ ironiche, un po’ dark.
Molto noir, a volte realiste, a volte surrealiste. Forse a tratti ricorda Milo Manara, ma è proprio il punto di vista che vuole fare la differenza: è femmina!

Qui il crowdfunding.

Un successo inaspettato? Forse è riuscita a colpire l’immaginario, ad accedere al proprio senso del piacere e a renderlo fruibile. Riesce a parlare alla parte nascosta, chiaramente, nero su bianco. Non sono semplici tavole erotiche, qui c’è del genio. Introspezione. Ricerca. Immagini che parlano di sensazioni vere. Vuole illustrare le possibilità della sessualità, liberare l’immaginario che è stato colonizzato (Latouche porta pazienza, ma è vero ❤ ).

Trovate una sua interessante intervista qui sul magazine Dazed che parla di avanguardie culturali.

 

Non solo libri…

 

Irriverente, divertente, femminile, giovane. Stupenda! Quando l’ho vista ho proprio pensato che in fondo io, a questa Apollonia, mi sa che voglio bene. Grazie che ci sei!

PS. Se siete a conoscenza di materiale interessante che può essere clinicamente rilevante per i disturbi del desiderio maschile e femminile… scrivetemi in privato! Aspetto sempre suggerimenti! 😉

I Dispacci dalla Vagina

In questi giorni molto fa discutere la nuova produzione video de The Guardian, il quotidiano britannico, che ha deciso di aggiugere alla sua versione digitale una serie di video dedicati ai genitali femminili. Direi quasi un giornalismo d’inchiesta!
Infatti la giornalista inglese Mona Chalabi e la regista statunitense Mae Ryan cominciano un viaggio di esplorazione per rompere i tabù sul sesso femminile, parlando di anatomia, mestruazioni, orgasmo ed educazione sessuale.

Molte donne non si sentono a proprio agio con il loro corpo. E molte non lo conoscono abbastanza”, dice Mona, in dialetto veneto un nome che fa da garanzia.

Mixano incredibilmente i modi per parlare dei genitali femminili: accostano la neuroscienza all’arte, partecipano alle riunioni e creano focus group, fanno interviste a donne e uomini di ogni età e si raccontano in prima persona… in un calendoscopio di possibilità… purchè se ne parli!

Mi piace la modalità di presentazione delle tematiche del femminile perchè non giudicanti. Si tratta di allargare le conoscenze, aumentare la propria capacità critica di saper prendere delle decisioni a proposito della propria salute genitale.
Direi di un femminismo di seconda generazione, quello che cerca consapevolezza del femminile ed assunzione di responsabilità, piuttosto che un nemico contro il quale battersi.

Nel primo episodio Mona e Mae vanno in giro per New York con una vulva gigante, incontrano una ginecologa, una chirurga specializzata in plastica vaginale e una donna transessuale per cercare di conoscere l’anatomia femminile e capire perché fa ancora tanta paura.
Qui potete trovare, tradotto da L’Internazionale, il primo episodio sottotitolato in italiano ed, a seguire, gli altri tre.

Dispacci della Vagina: primo episodio, La Vulva

Invece, per chi se la cava con l’inglese e sa cogliere le sfumature delle parole scelte, potrete trovare i video caricati su youtube.

Uomini e sesso anale: fatti una cultura.

Sia la donna sia l’uomo condividono il piacere della stimolazione anale, ma indubbiamente all’uomo piace di più.
La spiegazione è anatomica, con alcune sfumature psicologiche. E molta diatriba culturale.

Cultura anatomica

Entrambi condividono completamente l’anatomia dell’apparato digerente: uno stretto sfintere esterno, un’ampolla interna vuota.

 

Per entrambi è dunque ugualmente piacevole la penetrazione anale: la zona è altamente innervata. Infatti il nervo perineale (perimetrale all’ano) è figlio del pudendo, il generatore di orgasmi poichè trasmette le sensazioni dalla zona genitale al cervello. Entrambi sono qui evidenziati col colore giallo:

 

L’uomo ha una parte anatomica deputata al piacere maschile che non trova una diretta corrispondenza con il corpo femminile: la prostata.
Ve la illustro in una nuova tavola, poichè, come vedete, la zona del corpo è la stessa, ma molto cambia nella sua rappresentazione se si dà rilevanza ad uno o ad un altro particolare. E nulla è più chiaro di una serie di tavole anatomiche, anche se ne ho già parlato qui: La curiosità non ucciderà la prostata.

 

Spesso si sente parlare di prostata solo negativamente, citandola esclusivamente per il cancro. In realtà la prostata è la migliore amica dell’uomo, centro della sua sessualità. Il suo eccitarsi e contrarsi genera il piacere sessuale, è la fonte degli orgasmi maschili per due vie:

  1. dall’accesso attraverso il retto (come in figura; grazie ad un dito o ad una penetrazione di sex toys)
  2. dal passaggio del liquido spermatico che la sollecita causando l’orgasmo (durante l’eiaculazione).

Esistono quindi due imporanti ragioni anatomiche che sottolineano l’importanza del sesso anale sull’uomo: l’innervazione sensibile (come per la donna) e la prostata (esclusiva maschile).

Penetrare ed essere penetrati

Tecnicamente per l’uomo è piacevole penetrare un ano semplicemente per la resistenza che lo sfintere attua sul glande. All’interno invece, come ben si intuisce dalle immagini, si trova una zona lassa, che non è in grado di avvolgere il pene come potrebbe fare una vagina o una bocca. Parte dell’eccitazione di chi penetra è data dal voler fare qualcosa di tabù, che ha il sapore della proibizione, perchè in effetti l’anatomia non spiega tutta questa eccitazione degli uomini verso la penetrazione anale.

Eppure cercando su interet molto si trova sul sesso anale eterosessuale, anche io ho scritto un post qui Giochi olimpici del sesso anale. Ma spesso si lascia intendere che l’unica modalità possibile è quella che vede la donna ad essere penetrata. Anche se sarebbe consigliabile il contrario, o almeno una giocosa intercambiabilità tra i ruoli.

Non è banale: l’ennesimo tabù. Nonostante sia preferibile per l’uomo essere penetrato (da un dito, da un plug) si sottointende un rapporto di potere nel quale la posizione di dominazione è data da chi penetra, mentre l’altro è il passivo sottomesso.

Siamo stanchi dei pregiudizi sulla sessualità!

Ribelliamoci!

Non ci sarà una vera parità dei generi fino a quando gli uomini non potranno decidere dei loro orgasmi e di come fare a procurarseli senza temere per la loro immagine.

Squirting: un Duro sbaglio!

Mannaggia a te Angelo Duro!

Mannaggia alla tua beata ignoranza!
Mannaggia alla tua bravura, alla tua incredibile comicità che ha portato in questo mese il tuo video La Maturità Che Vorrei campione di visualizzazioni!

Esilarante, niente da dire. Fabio de Luigi sempre mitico. Peccato per il finale che mi ha fatto prudere le mani (come dice mia nonna).

Angelo, l’eiaculazione femminile non esce dal naso. No. Nemmeno dagli occhi. Ma nemmeno dalla vagina! Esce dal canale uretrale, ovvero da dove le donne fanno la pipì.

Ripeto: IL FLUIDO DELLO SQUIRTING ESCE DALL’URETRA. Non dalla vagina.

So che per gli uomini l’informazione può essere una scossa troppo forte: le donne hanno due canali diversi, la vagina (penetrabile) e l’uretra. Invece per il maschio coincidono. Lo spiego sempre ai bambini, a scuola. E la domanda dei maschietti è sempre… “e se ci confondiamo e facciamo la pipì nella vagina?”. Ehm. Da lì si sviluppano mie esilaranti performance di scalata sugli specchi con uso di metafore come “la gola mangia e respira, ma non si confonde”.
“Ma maestra Anna a volte tossisco e mi si confonde!”.

“Non ti preoccupare, qualsiasi cosa succeda sarai meno confuso di Angelo Duro” sarà la mia futura risposta.

Perchè mi accanisco in questa risposta?

Generazioni di donne hanno creduto di urinare, di essere sbagliate, di non poter godere. Silenzio e vergogna dovuti proprio al fatto che il liquido non uscisse dalla vagina, ma dall’uretra. Era evidentemente pipì…! O no?

Poi arrivò youporn e lo squirting (o eiaculazione femminile) diventò un fenomeno interessante. Eccitante. Un fenomeno da baraccone.

Ora la sessuologia cerca di rassicurare le donne: alcune di voi nel momento di massima eccitazione eiaculano. Capita. Non è urina. E’ la prostata.

La prostata sarebbe esclusiva maschile, ma tutte le donne ne hanno un pezzettino in ricordo. E’ lì, nel punto G. Alcune hanno una prostata più sviluppata ed eiaculano. Altre invece non riescono nemmeno ad identificare la zona, tanto è minuta.

In ogni caso, tutte normali. O almeno: donne.

Quindi ridiamoci su, con un’altra sbagliata canzone sull’eiaculazione femminile che canta così…

spruzzavi acqua dalla vagina ed io mi spaventai,
ora lo chiaman squirting, ma ai tempi non sapevo, credevo stessi male.
Mi visitò un dottore mi disse “non è niente, è nettare d’amore”

Ruggero dei Timidi

SEX PILLS – Sessuologia Taoista

Nella Sessuologia Taoista, l’uomo ha l’orgasmo senza eiaculare, ma piuttosto “iniacula”. Premendo un punto dell’agopuntura dislocato a metà tra l’ano e lo scroto, l’eiaculazione può essere convertita in un orgasmo migliore e il seme viene rimesso in circolo dalla prostata colma e riassorbito nel sangue. Questo punto è conosciuto come il punto Jen-Mo (Concezione Mediana) dell’agopuntura.

Premendolo con un dito, si sente come se ci fosse una piccola rientranza o un buco.

Quando il punto Jen-Mo viene premuto subito prima di una eiaculazione, l’energia risale nel corpo attraverso i meridiani che hanno origine in quel punto, invece che fuoriuscire dal corpo, come fa invece nella normale eiaculazione.
In questo modo, l’uomo sente ugualmente le sensazioni piacevoli di quando ci sono le contrazioni della prostata e ugualmente sperimenta un orgasmo. Continua poi a tenere premuto quel punto fino a quando l’orgasmo, o “iniaculazione”, non si è completato.

S. Chang – “Il Tao del Sesso – Il Libro della Saggezza Infinita”

Ogni cultura possiede delle conoscenze specifiche di anatomia e fisiologia umana e le utilizza in maniera tradizionale. Pensandoci bene anche il nostro ambiente ci informa di alcune tecniche sessuali, ma ne cela altre.
C’è ancora molto da scoprire sulla sessualità! Spero di averti incuriosito!

La Formula 1 dell’eiaculazione precoce.

L’Eiaculazione Precoce è la disfunzione sessuale più diffusa tra gli uomini: il 20-30 per cento, in tutto il mondo, dichiara di averne dei sintomi.
Nonostante questi numeri è anche tra le problematiche più sotto-diagnosticate e meno trattate: solo il 9% chiede aiuto. Questo perchè vi sono moltissimi tabù e cattive informazioni a riguardo a questa condizione medica.

Ecco quindi una nuova campagna internazionale, uscita in questi giorni: “Not Just A Moment promossa dalla European Society for Sexual Medicine (Essm).

Essendo un progetto rivolto agli uomini e dato che la tematica, in un certo senso, riguarda la velocità, appare interessante e divertente la scelta come testimonial del pilota di Formula 1 Jacques Villeneuve.

Il messaggio è chiaro: cogli il momento giusto, confrontati con dei medici esperti, perchè l’eiaculazione precoce può essere trattata. E’ tutta questione di tempo: come nella F1, così in camera da letto (o ovunque tu voglia…).

Il tempo è il problema, ma anche la soluzione.

E’ il problema perchè incide molto sulla qualità della sessualità della coppia e sui suoi equilibri. Spesso le disfunzioni sessuali fanno entrare in un circolo vizioso, da un problema semplice e spesso affrontabile, nascono paure e ansie che lo rendono insormontabile. Aumenta il disagio e contemporaneamente diminuisce la soddisfazione durante il rapporto sessuale.

Il tempo è anche la soluzione: non perdendo tempo si può fare una diagnosi andrologica accurata e intervenire con una terapia mirata, farmacologica e/o cognitivo comportamentale. Ovviamente non si può improvvisare un’autodiagnosi e quindi una cura fai-da-te, magari comprata su internet a base di erbe dell’isola di Ritardaria! Oppure smercio e contrabbando di spray ritardanti (video simpatico qui). E’ un problema medico, si chiederà quindi aiuto a un medico che analizzerà alcuni criteri chiave.

I criteri chiave per riconoscere l’Eiaculazione Precoce sono i seguenti:

  1. Breve intervallo di tempo tra la penetrazione e l’eiaculazione. Alcuni uomini  eiaculano addirittura durante i preliminari, prima della penetrazione o al primo contatto con la vagina (ejaculatio ante portas, un nome che la dice tutta!);
  2. Mancanza di percezione del controllo sull’eiaculazione;
  3. Sviluppo di emozioni negative, come frustrazione, disagio o comportamenti di evitamento dell’intimità (“Cara, vado di là un attimo perchè mi sono appena ricordato che la bolletta scade tra 4 mesi…“).

Chiaramente sono anche da investigare le dinamiche della coppia per comprendere se ci sono degli atteggiamenti che mantengono questa disfunzione, a volte anche senza farlo apposta.

L’immagine simbolo della campagna è caratterizzata da due cerini: un cerino infiammato con uno che si deve ancora accendere; sono nello stesso letto, ma in due momenti diversi.

“Isn’t the right moment more than just a moment?”

La campagna si compone di un sito in lingua inglese notjustamoment.com e uno in italiano, chiamato benesserecoppia.it. Pessima scelta del nome, davvero. Perde tutto il significato iniziale. Io avrei optato per qualcosa tipo “ci vuole un attimo“, ma si sa nella cattolicissima Italia… In ogni caso dovete assolutamente andarci per vedere nella home il video di Villeneuve di cui ho trascritto il testo. Molto carino, davvero:

Oh, ciao!

Sì, è importante arrivare al momento giusto, prendi me ad esempio, nella mia carriera si potrebbe pensare che arrivare per primo è la cosa più importante. Invece no, c’è anche il controllo che conta moltissimo. In qualche circostanza più che essere veloce è importante il controllo della situazione. Prendiamo un pit stop di una gara, per esempio. Se il pilota parte troppo presto rischia di perdere tutto. La stessa cosa nell’amore. Cosa sto dicendo?

In una relazione è importante gustarsi il momento giusto. Come per il pilota che ha paura di perdere il controllo, di avere un momento di crisi, c’è tutta la squadra che lo può aiutare, con la quale può parlare, c’è gente esperta. Nell’amore è la stessa cosa: non aver paura di chiedere aiuto a gente competente. Stai tranquillo, c’è sempre una soluzione. Cogli il momento giusto. Basta avere il coraggio di chiedere aiuto.

Non perdere tempo, adesso sì che conta la velocità. Il momento giusto è adesso.

Rimanendo in metafora aggiungo:
Pilota, fai un pit stop e guida la tua metà verso nuovi ed eccitanti Gran Premi.

Oooorgasmo femminile. Questioni controverse.

Due sono le principali questioni controverse riguardo all’orgasmo delle donne: la sua veridicità, su cui riflette ogni partner sotto alle lenzuola con una lei, e la sua provenienza, grande dubbio degli scienziati di tutto il mondo.
Cerchiamo di capirne un po’ di più.

La durata media dell’orgasmo femminile è di 20 secondi, ma dobbiamo considerare che vi sia una grande varietà. Si tratta per lo più di spasmi del terzo esterno della vagina, dello sfintere anale e talvolta dell’utero (vedi immagine). Le contrazioni muscolari, di solito fra 5 e 8, vanno al ritmo di una ogni 0,8 secondi.
Eccitante descrizione, no? Direi proprio di no.

Però questo ci è davvero molto utile, perchè da ciò possiamo capire che durante un orgasmo le zone intime della vostra bella si contraggono involontariamente più volte e, se volete essere certi che non stia simulando un orgasmo, si può andare a controllare se in quella zona si stia verificando un terremoto. Mettendo un ditino lì, tra la vagina e l’ano, nella zona detta del perineo. Non fatevi confondere dalle sue parole affabili, accertatevene!
!!! Attenzione, questa mossa può far crollare il livello di piacere della vostra amata: sappiate che potreste essere soggetti a reazioni decisamente violente. !!!

Rimando a questo post, la discussione su quanto sia effettivamente utile sapere se effettivamente lei sia venuta…

In realtà la questione degli orgasmi femminili non è ancora risolta: quanti tipi di orgasmo ci sono? Freud (di cui abbiamo già parlato qui) sosteneva che vi fossero orgasmi clitoridei e vaginali, i primi erano tipici delle ragazze non sviluppate e i secondi delle donne sessualmente mature. Chiaramente quelli clitoridei erano orgasmi di serie B, assolutamente da curare, secondo il noto psicanalista. Ora, fortunatamente, questa visione è stata superata, ma non del tutto sbrogliata.
Freud aveva ragione a credere che vi fossero orgasmi di duplice natura?

NO: ESISTE UN SOLO TIPO DI ORGASMO

Una parte degli studiosi considera la stimolazione del clitoride fondamentale per il raggiungimento dell’orgasmo, concludendo che ci sia un solo tipo di orgasmoLa parte interessante è che esiste un parallelismo tra gli orgasmi femminili e quelli maschili: come quelli dell’uomo sono generati dalla stimolazione del glande e poi sono seguiti da contrazioni della zona alla base dell’asta del pene, allo stesso modo quelli femminili sono generati dal clitoride e si esprimono in contrazioni per lo più vaginali.

SI: ESISTONO ORGASMI DI DIVERSO TIPO

Altri studiosi invece hanno incontrato donne che descrivevano tipi fondamentalmente diversi di orgasmo, provati dalle stesse donne in situazioni differenti. Si può obiettare che, in effetti, la sensazione di orgasmo è profondamente diversa se le contrazioni vaginali avvertono all’interno la resistenza di un corpo (il pene eretto e turgido nella vagina) oppure se all’interno non vi è nulla. Ci sono autori che sostengono che vi sarebbe la componente orgasmica vulvare (clitoridea) e quella uterina più marcata e soddisfacente. Nella visione del duplice tipo di orgasmo c’è però anche un capovolgimento rispetto alla visione freudiana: stimolare il clitoride direttamente è proprio delle donne consapevoli del proprio corpo e quindi più mature.

E QUINDI?

Dato che non vi è ancora la parola fine a chiudere questo dibattito, possiamo semplicemente concludere con queste due riflessioni:

1. com’è possibile che si sappia tutto dei buchi neri e nessuno abbia ancora capito come funziona quello dal quale nascono incredibili piaceri?
E’ necessaria una revisione delle priorità degli scienziati single.

2. tu come funzioni? Qualsiasi sia il tuo orgasmo, sei senza dubbio ok.