Ci ho pensato.
Ci penso molto, a dire il vero. E scommetto che ci pensi anche tu.
Ci sono risposte facili sull’amore, ad esempio le coppie monogamiche assicurano una vita più lunga e una sopravvivenza maggiore della specie. Facile no?
Amare serve all’umanità per esistere. Come il pollice opponibile.
Ritengo che questa sia una risposta facile perchè così te ne fai una ragione e basta. Non devi indagare più in là di così, accetti l’amore come accetti il pollice opponibile.
Ma il pollice non ti fa soffrire. Non lo maledici, a volte, finchè ti rigiri nel letto con i pensieri fissi.
Ci sono infatti risposte difficili, come quella che ti sto per raccontare ora.
Mi è difficile anche trovare le parole giuste per raccontartela.
Partiamo dal principio, come direbbe un Freud Ignorante: Oh, madre!
Mamma e bambino hanno una relazione speciale: all’inizio sono l’una il contenitore perfetto dell’altro. Il bambino non sa nemmeno di esistere, per la precisione non sa nemmeno cos’è l’esistenza. Poi, progressivamente, si allontana dall’adorata mamma: esce da lei e diventa sempre più autonomo. Comincia a pensare, a vedere, a immaginare. Comincia a crearsi un’immagine di se stesso grazie al supporto di una mamma sufficientemente adeguata a prestargli cura.
In questo modo si crea un’immagine del proprio corpo:
questo è il tuo nasino, ma di chi sono queste cosciette, ciao occhi blu
E poi un’immagine del proprio agire:
cosa fa questa polpetta, che sorrisoni, ecco che tira la lingua alla nonna
Ed anche un’immagine del proprio sentire:
perchè piangi, sei arrabbiato, non essere triste sono qui
E così anche un’immagine del mondo, degli affetti, dei valori. Queste immagini della mamma che amo mi aiutano anche a capire che tipo di persona sarò in futuro:
guarda come calcia sarà uno sportivo, ha il senso del ritmo innato, è uno scassamaroni
Perchè i genitori sono il primo filtro che mi ha fatto conoscere me e il mondo. Noi li amiamo e siamo frutto del loro amore. Amo la mamma e lei pensa a me, mi dice chi sono. E, ecco il punto fondamentale, io voglio diventare la persona che è nell’immaginazione della mia mamma. Voglio essere un bravo bambino. Oppure uno simpatico o temerario. Cercherò di essere ciò che la persona che più amo vuole che io sia.
E ciò mi permetterà di crescere, di essere migliore.
A questo serve l’amore: ad essere delle persone migliori.
Torniamo ora adulti.
Io amo una persona che stimo, lei ama me e mi stima. Addirittura mi guarda con gli occhi a cuoricino, attribuendomi qualità che, forse, non credo di possedere. O almeno non come lei crede. Ripone in me alcune sue adorabili speranze. Allora mento, o meglio imbroglio, anzi direi seduco: mi faccio migliore di quello che sono pur di conquistare la persona che amo. Ed ecco che divento davvero una persona migliore: curo il mio aspetto, presto attenzione alle parole che dico, compio azioni forse a me inusuali.
Compro rose, chiedo scusa, mi depilo.
Favoloso.
Se hai compreso quello che ho scritto di qui in poi potrai farti dei viaggi mentali gigagalattici.
Potrai capire perchè si parla di amore di Dio, oppure perchè è sempre un casino quando ci si innamora di una persona che stimiamo sbagliata. Perchè l’amore è la pulsione vitale e creativa. Perchè si dice che si muore per amore.
Tutto acquista un senso: l’amore ci serve per esistere, per farci muovere dalle nostre comfort zone, ovvero dal nostro accattivante divano.
Chi amo mi restituisce un’immagine positiva di me: mi dice che sono sexy.
Anche se inizialmente non ci credo, come posso non credere ad una persona che stimo? Comincerò sinceramente a credere di essere sexy.
Mi dice che faccio ridere quando racconto la barzelletta della maglietta di Superman. Ed ecco che “sapete perchè è attillata? Perchè è una S!” è stato il mio tormentone 2013.
Mi dice che sono brava a fare le torte. E così contemporaneamente alla cena imbastisco -maledicendo- uno strudel di mele, il suo preferito.
Una selva di esempi di stupidaggini quotidiane che, alla lunga, definiranno ciò che io sono al meglio delle mie possibilità.
E’ importante, di conseguenza, che due pilastri della relazione rimangano saldi:
1. la persona che amo è anche una persona che stimo e di cui mi fido
2. credo a ciò che dice di me chi io amo perchè anche io sono certo di essere una persona meritevole d’amore
Ritengo quindi necessario cominciare da sè per comprendere che fuori da noi il mondo è bello e tante sono le persone degne della mia stima e della mia fiducia. E, tra tutte le interessanti persone che sono fuori da qui, una di queste sarà quella che amerò più di tutte.
E sarò in grado di accettare la sua stima, perchè, in tutta questa storia, anche l’altra persona fa di tutto per somigliare alla bella immagine che io ho di lei. Forse non scelgo chi mi attrae sessualmente, ma SCELGO DI AVERE UNA RELAZIONE D’AMORE.
Non saremo perfetti, ma saremo una coppia in cammino. E questo è già molto perchè significa che abbiamo la propulsione per voler essere migliori.
Dicevo che questa non è una risposta facile perchè vuole il nostro impegno. Dobbiamo andare, muoverci, spostarci da noi stessi. Dobbiamo scommettere sulla relazione, fare all in. E quando le cose lo necessitano fare anche dei cambiamenti importanti, dei colpi di reni.
Seguo l’idea dell’altro, ma non è un altro a caso: è il migliore che ho incontrato nella mia vita. Ho scelto il mio amato ANCHE per come lui mi ha valutata. Perchè ai suoi occhi io risplendo.
Amo in lui l’idea che ha di me stessa, così libera dai miei difetti, così tenace nel mio voler migliorare. Sono il suo capolavoro e lui è, in effetti, il mio. Ci sproniamo alla bellezza, alla pienezza.
Mi fido di una persona che stimo e che amo, mi fido della sua certezza.
A questo serve l’amore.
A renderci migliori.
Ma quanto è difficile!